Frittata di asparagi

Tagliare gli asparagi (meglio se selvatici) a pezzetti piccoli e scottarli in acqua salata per pochi minuti.

In un recipiente a parte sbattere le uova, il formaggio, aggiustare di sale e pepe, amalgamando il tutto.

Oliare il fondo della padella, versare gli asparagi e farli insaporire, quindi unire il composto di uova e formaggio, mescolando il tutto per un momento. Appiattire la frittata e quando è ben cotta da una parte, girarla, ultimando quindi la cottura.

Farla scivolare su una carta di tipo assorbente, asciugandola dall’olio, sistemarla su un piatto di portata e servirla calda.

Da gustare con un buon vino bianco del Candia.

Le frittate sono un patrimonio comune a tutta la cucina popolare e di sopravvivenza per molti carbonai e legnaioli, che dovevano essere autosufficienti durante i mesi che passavano alla macchia. Spesso si portavano dietro alcune galline che allevavano vicino alle capanne e assicuravano loro almeno un uovo al giorno e la natura gli asparagi selvatici o altre erbe. Ma anche per cavatori e lizzatori le frittate, grazie alla loro conservazione, abbracciate da due fette di pane, sono state una sorta di fast food, un facile e economico spuntino. Il sapore varia con la stagione e la generosità della natura, infatti gli asparagi possono essere sostituiti da borragine, ortica, cime di rovo, di vitalba, di luppolo, porro selvatico, margherita, valeriana. Le frittate con gli “erbi” sono ottime servite come antipasto o come secondo piatto.