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Farina di castagne della Garfagnana DOP

Farina castagne

Detta comunemente farina di “neccio” ottenuta dalle castagne raccolte, essiccate e poi macinate. Viene usata per farne polente, paste, biscotti, dolci (il tipico “castagnaccio”).

La Garfagnana e la Media Valle del Serchio grazie ad un territorio che favorisce la crescita del castagno, definito in passato anche “albero del pane” perché i suoi frutti hanno sfamato intere popolazioni montane, hanno fatto di questo prodotto il loro biglietto da visita.

La testimonianze più antiche della presenza del castagno nella montagna lucchese risalgono ad alcuni rari documenti del VII° – VIII’ secolo d.C., tuttavia alcuni studiosi, basandosi sul fatto che esistono pochi documenti che testimoniano la presenza del castagno in epoche anteriori al mille, ritengono che a quei tempi tale coltura non fosse molto diffusa sulle nostre montagne. Probabilmente un incremento dei castagneti nella Valle del Serchio si è avuto posteriormente ai secoli del tardo impero romano e dell’alto medioevo.

A partire dal 1400, con il progressivo aumentare della popolazione, crebbe anche l’importanza del castagno tanto che la sua coltivazione subì un notevole incremento fino a raggiungere il suo apice all’inizio dell’ 800.

Il castagno definito anche “albero del pane” perché i suoi frutti hanno sfamato intere popolazioni montane, è stata parte integrante della vita della gente di montagna. I fenomeni dell’emigrazione, il progressivo abbandono delle zone montane , nonché il diffondersi di alcune gravi malattie della pianta, hanno contribuito a ridurre drasticamente le superfici coltivate a castagno.

La farina di neccio della Garfagnana ha colore che varia dal bianco fino all’avorio scuro. Il sapore dolce è caratterizzato da un leggero retrogusto amarognolo; il profumo è quello delle castagne e la consistenza è fine al tatto e al palato. Viene confezionata esclusivamente in sacchetti da 500 gr., 1,00 kg. e da 12 kg. per forni , pasticcerie ecc.

Nella Valle del Serchio la farina di neccio a memoria d’uomo è sempre stata prodotta, un tempo era considerata l’alimento base delle classi umili. Le tecniche di produzione sono rimaste invariate nei secoli.

Zona di produzione: tutti i Comuni della Garfagnana e della Media Valle del Serchio.

Dopo l’eliminazione dei frutti non integri, le castagne vengono poste ad essiccare nel “metato”, su cannicci di legno, per almeno 40 giorni. Quindi vengono sottoposte a battitura (pulitura) e selezione per eliminare i frutti bacati e quelli che non presentano caratteristiche ottimali. La molitura avviene in mulini con macina di pietra (del peso di 5 q.) e la farina ottenuta viene stoccata e infine confezionata.

 


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